Oggi la maggior parte delle persone sa che durante la colazione si devono introdurre nell’organismo cibi liquidi e solidi. Il cibo liquido attiva la funzionalità gastrica, quello solido svuota la cistifellea dalla bile. In questo modo durante tutta la giornata si avrà una digestione migliore e non si rischia la formazione di calcoli nel lungo periodo.
La colazione all’italiana è sicuramente la più articolata dato che comprende latte, caffè, fette biscottate, marmellata, yogurt e spremuta d’arancia. In alcuni casi si può sostituire il caffè con il tè e le fette biscottare con il pane tostato, ma anche la marmellata con il miele e la frutta fresca al posto dello yogurt.
In generale la colazione all’italiana è anche la meno calorica dato che oscilla tra le 300 e le 400 calorie e offre una buona dose di energia data dai carboidrati semplici e complessi, che non influiscono sulla produzione di insulina. Quest’ultima si produce a picchi dopo aver assunto grassi e zuccheri e dà origine ad altri grassi.
Cappuccino, il protagonista della colazione all’italiana
Il cappuccino è il vero protagonista della colazione all’italiana e nasce nel 1650, ma la diffusione a livello mondiale aumenta con l’introduzione delle macchine da caffè espresso ad alta pressione. Realizzare il perfetto cappuccino non è semplice, dato che è richiesta la padronanza delle tecniche di preparazione della schiuma e la proporzione perfetta di latte e caffè.
Un buon cappuccino richiede 180 ml di bevanda con 25-30 ml di caffè espresso e 100-110 ml di latte che cresce di volume man mano che viene montato. Il latte ideale da utilizzare è fresco e intero per avere una schiuma o meglio un crema di latte, densa con una tessitura molto fine, che resiste a lungo senza sgonfiarsi.
Calorie e digeribilità del cappuccino
Quando si beve un cappuccino, a casa come al bar, è bene sapere che se le calorie del caffè amaro sono trascurabili, quelle di 150 ml di latte sono circa 80 e che questa bevanda contiene anche le seguenti sostanze:
• Proteine: 3.7 g (21%),
• Carboidrati: 5.5 g (29.3%),
• Grassi: 3.9 g (49.6%) di cui grassi saturi 2.3 g,
• Colesterolo: 11.4 mg,
• Sodio: 54.5 mg,
• Calcio: 130 mg.
Inoltre, bere cappuccino non è sicuramente fare una colazione leggera dato che i tannini del caffè si legano all’albumina del latte formando il tannato di albumina, molto difficile da digerire dato che richiede circa 3 ore. Al contempo il cappuccino è un elemento dall’elevato potere saziante e per questo anche nelle diete è considerato uno spuntino spezzafame a tutti gli effetti.
Curiosità sul cappuccino
Preparare il cappuccino da maestri richiede la conoscenza della “Latteart” ovvero la tecnica di decorazione del cappuccino che sfrutta il contrasto tra schiuma bianca e crema di caffè marroncina per creare disegni. La Latteart nasce in Italia e successivamente si sviluppa e diffonde in tutto il mondo e negli Stati Uniti negli anni ’80 il pioniere è David Schomer, che firma i cappuccini con il cuore.
La parola cappuccino invece nasce e ha origine dall’italiano, anche se l’etimologia è avvolta dalla leggenda. Pare che un frate cappuccino Marco d’Aviano inventò questa bevanda nel 1683 a Vienna. In altri casi si ritiene che il cappuccino sia ideato dal frate italiano che, l’anno dell’apertura del primo caffè a Vienna, arrivò alla corte di Leopoldo I vestito con il cappo marrone chiaro e da qui si associò il colore della veste alla bevanda italiana, il cappuccino.
La terza versione sull’origine di questa parola è quella per cui il bianco del latte circondato dal marrone del caffè ricordi la testa calva dei frati cappuccini. Non vi resta che scegliere la storia e la leggenda che preferite.
Sull’ora perfetta del caffè risponde, invece, la scienza. Il mito vuole che bere caffè alla sera porti all’insonnia, ma non è così e ogni momento è quello giusto per degustare una tazzina di espresso macchiato o cappuccino. Tuttavia, il miglior momento per bere caffè e ottenere il maggior numero di benefici possibili è la mattina tra le 9:30 e le 11:30.
In conclusione, il cappuccino è ideale per un’alimentazione equilibrata e in chi non presenta particolari patologie e i nutrizionisti non sconsigliano il suo inserimento nella dieta, per quanto caffè e latte insieme siano difficili da digerire.