Da sempre il caffè è circondato da un mondo di spunti, idee e racconti che hanno creato un vero e proprio mito. Sei sicuro di conoscere tutto di questa bevanda? Sai che il caffè era la bevanda preferita dagli aristocratici? Vediamo alcune curiosità sul caffè e la sua storia.
L’arrivo della cultura del caffè in Occidente
I Turchi Ottomani portano il caffè in Occidente dato che lo bevevano più del vino come bevanda conviviale. Questa abitudine porta a parlare del caffè come il “Vino dell’Islam” o “Vino d’Arabia”. Nel 1863 è aperto il primo caffè viennese e si dice che quell’anno i Turchi abbandonarono l’assedio di Vienna lasciando diversi sacchi di caffè, che portarono a far conoscere e apprezzare questo prodotto.
Per questo il caffè viennese si prepara in modo simile a quello turco, con la sola differenza che viene filtrato. Tuttavia, il caffè acquista grande importanza con il movimento illuminista, che vede in questa bevanda un alleato per restare svegli e dibattere. Anche qui c’è una curiosità: sembra che Voltaire bevesse anche trenta tazze di caffè al giorno.
Tornando in Italia, al caffè si intitola il primo periodico italiano, fondato dagli illuministi lombardi membri dell’Accademia dei Pugni, tra cui i fratelli Verri e Cesare Beccaria. Sulle pagine de “il Caffè” si parlava di scienza, arte e vita sociale. Anche a Roma il “Caffè Greco” diventa il centro della vita artistica tra il 1700 e il 1800.
Il Caffè: luogo di ritrovo dell’aristocrazia
Fin dai tempi della Rivoluzione Francese i Caffè erano i luoghi di ritrovo dove si parlava di politica e in cui i rivoluzionari proponevano idee e progetti. Non a caso ogni locale si distingueva per una linea politica e diventava la vera e propria “stampa parlata della Rivoluzione”.
Nella cultura islamica il caffè sostituisce l’alcool e porta a lucidità mentale. Nel 1500 il governatore de La Mecca cercò di impedirne il consumo, ma la popolazione reagì con forza e il divieto fu tolto.
Una usanza tutta italiana, presente in particolare a Napoli, è quella del caffè sospeso che viene trovato già pagato da un’altra persona al bar. Tuttavia, al suo primo apparire in Italia il caffè fu osteggiato addirittura dalla Chiesa che vedeva il bar come luogo di perdizione e tentò di proibire la bevanda. Tuttavia Clemente VII prima di abolire la “bevanda del diavolo” ne fu sedotto e la benedisse come “bevanda cristiana”.
Di sicuro da sempre il caffè è considerato una bevanda eccitante e corroborante e i beduini la usavano per combattere la sete durante i lunghi viaggi nel deserto e prima delle battaglie.
Il ruolo del caffè durante l’Illuminismo
Nel secolo dell’Illuminismo il caffè era il luogo in cui l’aristocrazia si incontrava per discutere o dove si riuniva la redazione dei giornali. Non a caso proprio nel caffè si acquistavano e leggevano i giornali e solo nel 1800 le botteghe per consumare il caffè si diffusero in tutta Europa.
Proprio nei caffè dalla seconda metà del 1700 gli intellettuali e l’aristocrazia discutevano delle nuove idee illuministe. Successivamente il caffè diventerà il simbolo della nascente borghesia per la sua capacità di tenere svegli e favorire l’attività intellettuale, mentre l’aristocrazia consumerà la più costosa e rilassante cioccolata.
Nei caffè la borghesia discuteva di politica, commentava i giornali e trovava la sede delle redazioni. Qualche esempio? La Gazzetta Veneta fu fondata da Gasparo Gozzi nel caffè Florian di piazza San Marco a Venezia e la Gazzetta di Mantova nel 1664, mentre nel 1760 nasce il Caffè Greco a Roma.
Il centro più importante del mercato del caffè in Italia è oggi Trieste grazie alle agevolazioni concesse in età asburgica e poi mantenute dallo Stato Italiano. Trieste è il più importante porto del Mediterraneo per il traffico del caffè e circa 1/3 dell’export italiano passa da qui con un milione di sacchi da 60 chili in giacenza ogni anno. Anche in questo caso Trieste si caratterizza per una curiosità: il caffè è descritto con un gergo diverso dal resto d’Italia. Qui il cappuccino è il caffè macchiato e il caffelatte è il cappuccino classico.
Per quanto riguarda il consumo e la degustazione di caffè, invece, il centro italiano più importante è Napoli, città in cui nessuno sa rinunciare alla tazzina di espresso al bar.
Il consumo di caffè oggi
Oggi tutti gli italiani (o quasi) cominciano la giornata con una tazza di caffè a casa come al bar. Per questo sono tanti i brand che, come Portioli Express, puntano ad offrire una materia prima di qualità per offrire il miglior espresso, quello dal gusto e dall’aroma unico ed eccezionale.
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