fbpx

Preparazione del caffè: come si faceva prima di moka e macchine per espresso?

preparazione del caffè

Quando si parla di caffè è importante parlare anche dei modi per prepararlo. In passato la tecnica più usata era l’infusione semplice, in cui il caffè era fatto bollire con acqua per poi filtrare la polvere e versarlo nella tazza. Solo dalla metà del 1800 nascono soluzioni diverse, che portano ad eliminare i fondi del caffè.

Breve storia della preparazione del caffè

Forse non lo sai ma quasi 2/3 del caffè coltivato ogni anno provengono dall’America Latina e le origini e i nomi del caffè si riferiscono al vecchio mondo. In particolare, si pensa che la parola caffè provenga dalla città di Kaffa, nell’Etiopia, o dal termine arabo “quahwah”, che significa bevanda da bacche.

Inizialmente i chicchi del caffè non erano tostati e solo con il Rinascimento europeo si introduce la tostatura. Per i Paesi produttori di caffè questa non è una bevanda ma qualcosa da consumare come una zuppa. In altre zone dell’Africa i chicchi di caffè verde erano macinati e montati con acqua calda, per poi bere questa sospensione come cibo o bevanda stimolanti.

In altri casi il caffè è consumato come porridge o trasformato in vino o, ancora, masticato. Il caffè tostato, infatti, è privo di molti dei valori nutrizionali e il caffè diventa la bevanda liquida che conosciamo oggi solo in tempi recenti.

Il primo modo di bere il caffè, adottato nei Paesi Africani, era il masticarne chicchi e foglie amari per dieci o venti minuti e sputare il residuo. Un altro modo di consumare questo alimento era macinare i chicchi con grasso animale, da consumare alla fine del pasto. Infine, in molti casi si faceva fermentare la polpa semi marcia per ottenere una bevanda alcolica.

Di caffè come bevanda tostata si comincia a parlare solo nel 1450 d.C. e da allora nascono i modi di preparare il caffè che conosciamo ancora oggi, vediamo quali sono.

Caffè arabo o alla turca

Per preparare il caffè arabo o turco serve una caffettiera particolare che si compone di una pentola in rame dal collo lungo con manico, chiamata Ibrik. Qui si mescolano caffè, acqua e zucchero e si fa bollire mescolando per poi lasciar raffreddare. L’operazione va ripetuta tre volte e poi si lascia amalgamare la bevanda a cui si possono aggiungere spezie e aromi, come il cardamomo.

Caffe all’americana

Il caffè americano si ottiene con la tradizionale “caffettiera a filtro”, uno strumento manuale o elettrico. Dopo aver fatto bollire l’acqua si aggiunge un filtro in carta che contiene la polvere di caffè e si serve l’infuso in tazza o caraffa.

Dal 1933 esiste anche la caffettiera a stantuffo, un contenitore in vetro in cui si versano acqua bollente e caffè, che resta in infusione. Sotto al coperchio della caffettiera c’è uno stantuffo da premere verso il basso per raccogliere la polvere di caffè sul fondo e versare poi l’infuso dal beccuccio dello strumento.

Preparazione con la moka

Sempre nel 1933 Renato Bialetti inventa la “caffettiera moka” che tutti noi usiamo ancora oggi e che è presente in quasi tutte le case d’Italia. La moka è detta anche cuccumella e permette di preparare il caffè a casa. Rispetto alla moka tradizionale questa moka napoletana ha il beccuccio verso il basso per cui quando l’acqua bolle e fuoriesce il vapore va capovolta, in modo da farla passare nel filtro. Il beccuccio così ribaltato sarà rivolto verso l’alto e permetterà di servire il caffè nelle tazze.

Italia: la regina del caffè espresso

In Italia dire caffè significa soprattutto dire caffè espresso, ovvero quello ottenuto al bar con la macchina da caffè e realizzato con acqua bollente ed infusione di polvere di caffè. La novità rispetto ai metodi precedenti è l’introduzione della pressione dell’acqua che permette di estrarre il caffè rapidamente (da qui il nome espresso), mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche.

Il risultato è una bevanda calda dal sapore intenso e davvero corroborante, accompagnata dalla crema in superficie e molto più densa rispetto al caffè ottenuto con la normale infusione o con la moka. La prima macchina per caffè espresso nasce in Italia nel 1901 ad opera di Luigi Bazzera e fu poi migliorata nel tempo, diffondendosi prima in tutta Italia e poi nel mondo.

Come sanno bene gli amanti del buon caffè, in una tazzina c’è tutto un mondo da scoprire: dalla nascita di questa usanza, al trasporto nel 1500 sui velieri attraverso il Mediterraneo fino alle prime botteghe del caffè a Venezia: basti pensare che nel 1763 si contavano già 218 locali specializzati.

Concludiamo questo viaggio alla scoperta del caffè e delle tecniche di preparazione di questa bevanda con la descrizione che ne dà Pellegrino Artusi, padre della gastronomia italiana nel libro “La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene”: “Questa preziosa bibita, fu chiamata l’amica dei letterati, degli scienziati e dei poeti… perché scuotendo i nervi rischiara le idee, fa l’immaginazione più viva e più rapido il pensiero. Ma la bontà del caffè mal si conosce senza provarlo.

A questo punto non ti resta che preparare una tazza del miglior caffè con le cialde, le capsule, il caffè macinato o in grani proposto da Portioli Express. Sul nostro sito trovi una bevanda capace di accontentare tutti i gusti, dalla varietà Arabica alla Robusta fino ai gustosi monorigine, che ti accompagnano alla scoperta dei migliori caffè del mondo.